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Difficoltà nel gestire la rabbia. Articolo della Dott.ssa Eleonora Tischer.

Oggi parliamo della difficoltà nel gestire la rabbia.


Il link che trovate sotto a questo articolo è un brano che mi ha fatto conoscere un brillante ragazzo di tredici anni durante un Training rivolto a giovani con diagnosi di ADHD.


Bambini e ragazzi con ADHD fanno particolarmente fatica a gestire le emozioni: sono impulsivi e tendono ad agire quello che provano.

Ecco perché possono diventare esuberanti quando sono felici, distruttivi quando sono arrabbiati, autolesivi quando sono tristi e così via.

Ciò che mi ha colpito di questa canzone è la chiarezza con cui riesce a trasmettere come può sentirsi una persona che fa fatica a gestire la rabbia: disinnescata. Si sente come una bomba dentro, pronta ad esplodere da un momento all'altro, che deve tenere a bada perché è opinione comune che ci sia un'età giusta per arrabbiarsi e un'età oltre la quale diventa sbagliato, dove “il sabotatore deve sabotarsi” imparando a stare zitto.

Eppure, sentire quel ticchettio (della bomba o del cuore?) è ciò che fa sentire vivo.



La rabbia è quell'emozione che permette di comprendere che qualcosa o qualcuno sta calpestando un nostro bisogno.

È l'emozione che si accende al comparire dell'ingiustizia e dell'amor proprio.

Spegnerla è come morire, annullarsi; farla esplodere, come una bomba, rischia di distruggere noi e gli altri.

Ecco che in entrambi i casi, di esplosione o di disinnesco, la rabbia non è più utile, viene “sprecata”.

Questa canzone è un grido di aiuto, la richiesta di essere guardato e non solo visto (“fotografato”) e di poter osservare che la rabbia di tutti ha un significato ed è tollerabile, non nasce per essere distruttiva: "la bomba era una farsa dal principio", "le parole sono le mie sole armi".

L’autore chiede che le sue parole, anche se gridate, possano essere ascoltate senza “panico”, implora di non essere “soffocato da scrosci di applausi” per essere riuscito a trattenersi come “la prassi” imporrebbe.


Quando si confonde la rabbia con l’aggressività, l’emozione viene repressa, incompresa, rifiutata; ma chi riesce ad andare oltre, ascoltando e capendo cosa la rabbia sta comunicando, vede avverarsi un miracolo: un diritto che viene fatto valere da una persona che fa fatica a farlo, “un paralitico che si alza dal letto”.

Non bisogna aiutare qualcuno a trattenere la rabbia, bisogna aiutarlo ad esprimerla nel modo più funzionale possibile, nel rispetto dei diritti e dei bisogni propri e altrui.


Ecco il link al video, buon ascolto e buona visione! https://youtu.be/yDWjlsQJFO0


Dott.ssa Eleonora Tischer




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